CHIESE SCOMPARSE
CHIESA DI S. SIMEONE (foto)
Si tratta, forse, della chiesa più antica del territorio di Tordandrea. Essa compare, sotto il titolo di S. Symon de Costano, in catasto dell'Archivio della Cattedrale di Assisi, che la data a partire dall'anno 1354.
In quel tempo, infatti, apparteneva alla balìa di Costano, che allora comprendeva anche la parte sud-occidentale dell'attuale territorio di Tordandrea.
Solo più tardi sarà inglobata nel marchesato della Torre e quindi nella giurisdizione di questa parrocchia.
Il culto di S.Simeone doveva essere assai radicato nella pietà popolare del luogo.
Forse non a caso la sua immagine campeggia nella pregiata tavola della chiesa di S. Bernardino.
La chiesetta campestre sorgeva presso il fosso che dall'intitolazione della medesima derivò il nome e che scorre fra la Torre e il torrente Ose, in direzione del territorio bettonese.
Di essa, vagamente presente nel ricordo dei più anziani del luogo, non resta più traccia.
Nel menzionato catasto trecentesco si registra un appezzamento di terra di S. Simeone, della superficie di 14 modioli, pari ad un estimo di 140 libre.
Di lasciti in favore di S.Simeone si fa cenno in due atti dell'anno 1529.
La prima dettagliata notizia sulla chiesetta è dell'anno 1573 ed è desunta dalla Visitatio Apostolica di mons.Camaiani.
Nel 1581, visitando la chiesetta, il Vescovo di Assisi mons.Brugnatelli la trovava ben tenuta in picturis et fabrica: si presentava infatti totalmente affrescata.
Dalla Visita Pastorale del card. Rondinini del 1666 si apprende che la chiesa di S.Simeone era oramai sotto la Parrocchia del Castello della Torre d'Andrea, che l'unico altare era provvisto del necessario, che, per devozione, vi si celebrava nel giorno di S. Simeone e che non aveva "pesi" né "redditi".
Anche a mons. Palmerini , in visita nel 1718, appare competentemente tenuta e proveduta di quanto occorre.
Nella prima visita del mons. Giampè del 1797 si precisa che la chiesa di S. Simeone dista circa un miglio dalla cura di Tordandrea.
Nel 1842 essa è sempre unita alla Chiesa parrocchiale di Torre d'Andrea.
Così non sarà più nel 1851, come si apprende dalla Visita Pastorale di mons.Landi-Vittori dove si legge oramai che la chiesa di S.Simeone era un tempo unita ed annessa alla Chiesa Parrocchiale di Tordandrea.
L'ultima pagina su S.Simeone fu scritta da don Giuseppe Elisei, cancelliere-convisitatore del mons. Priori, nello stendere la relazione sulla visita che il Vescovo di Assisi fece a Tordandrea il 22 aprile del 1891.
CHIESA DI S. BERNARDINO DENTRO IL CASTELLO
Almeno fin dall'anno 1472, cioè solamente ventidue anni dopo la santificazione di Bernardino da Siena, è documentata una chiesa del castello di Torre d'Andrea con l'intitolazione a detto santo.
In quell'anno, infatti, veniva registrato un lascito di venti bolognini per la sua riparazione.
Da un atto del 1502 risulta che tale chiesa è situata dentro il castello ,(in castro Turris Andree).
In un documento del 1514 si legge che la chiesa di S. Bernardino, sita in dicto castro, confinava su due lati con vie pubbliche, e sugli altri due con privati. In un documento del 1530 si ribadisce che la chiesa di S. Bernardino è dentro il castello.
Ma la chiesa curata che il visitatore apostolico mons. Camaiani visita nel 1573, risulta oramai fuori dal castello (extra castrum dictum Turris Andree); segno che nel frattempo, forse proprio durante gli ultimi anni della feconda signoria di Braccio II e sicuramente per volontà e contributo dei Baglioni, era stata costruita la nuova chiesa parrocchiale, con la medesima intitolazione al Santo di Siena, poco distante dal Castello, ma fuori dalle mura.
La vecchia chiesa castellana diverrà, così, nel tempo semplice oratorio o cappella della locale confraternita di S.Bernardino.
Sicuramente il suo arredo sacro più importante e il suo patrimonio artistico passerà alla nuova chiesa curata. Da secoli di quella primitiva chiesa non esiste più traccia.
CHIESA DI S. ROCCO
Il più antico documento che ci parli dell'esistenza si una chiesa dedicata a S. Rocco della Torre di Andrea(ecclesie S. Rocchi de castro Turris Andree) parrebbe essere un atto del febbraio del 1529, anche se in un altro del maggio successivo si afferma che tale chiesa o cappella doveva essere ancora costruita fuori da detto castello.
Ma questa chiesa fu mai veramente edificata? E, se ciò avvenne, dove sorgeva?
Occupava, forse, la sede che fu poi della chiesa detta della Maestà?
Del resto, l'affresco dell'edicola annessa a quest'ultima, tuttora esistente, presenta un'immagine di S.Rocco.
Sta di fatto che nel Cinquecento S. Rocco era al centro della pietà popolare torreggiana, al punto che la festa più importante del paese, dopo quella del patrono S. Bernardino, coincideva proprio con l'annuale ricorrenza del santo protettore contro la peste.
LA MAESTÀ "DE QUILLI DE NALLO" (foto)
Al 10 giugno 1519 risale un "lascito pro fabrica maiestatis de quilli de Nallo". Si tratta, molto probabilmente, della cappellina, tuttora esistente, che sorge lungo la strada che da Tordandrea conduce all'Ose proprio all'altezza del bivio con la via di S.Simeone.
L'espressione de quilli de Nallo sta ad indicare una famiglia attestata a Tordandrea fino al sec. XVII. |
CHIESA DI S.GIOVANNI BATTISTA O DEL SS.MO SACRAMENTO O DI S.ANTONIO ABATE
Da una relazione di fine Ottocento si sa che nella parrocchia di S.Bernardino di Tordandrea vi erano "due chiese filiali, una detta la Maestà e l'altra S.Simeone" che nel 1888 risulteranno "ambo sospese per motivi di mezzi".
Esisteva poi una chiesa del SS.mo Sacramento o di S.Antonio Abate o di S.Giovanni Battista.
Sull'esistenza di una chiesa di S.Giovanni di Torre d'Andrea si ha una prima menzione nel 1586, anno in cui Galeotto Baglioni, signore della Torre, la dotò di due candelabri, di una croce, del calice, di una pianeta e di altro per celebrare.
Nel 1653 si fa memoria di una chiesa fuori del castello, appartenente alla società del SS.mo Sacramento, sotto l'invocazione della Madonna della Maestà, ma da non confondersi con la cappellina oggi situata poco distante dal castello. Tale chiesa detta anche della "Confraternita del Corpo di Cristo" era provvista di due altari, quello maggiore dedicato alla Beata Maria, e l'altro sotto il titolo Divi Antonii Abbatis.
Nel 1787 in Vescovo di Assisi mons.Zangari, visitando la chiesa ordinava di mattonare "il sito Presepio"; segno evidente che vi era uno spazio apposito per l'allestimento del presepe nel periodo natalizio.
Nel 1818 la Chiesa di S.Giovanni Battista e S.Antonio risultava "sufficientemente tenuta".
Così apparirà ancora nel 1851.
Ma nel 1891 risulterà oramai in pessima condizione, per questo la confraternita del SS.mo Sacramento si era ormai trasferita nella parrocchia di S.Bernardino.
ALTRE CHIESE SCOMPARSE
Oltre alle suddette, si ha qualche testimonianza di altri "benefici" o cappelle un tempo esistenti nel territorio di Tordandrea.
Nel 1573 il visitatore apostolico mons. Camaiani visitò oltre il "beneficio semplice" di S.Pietro della Torre di Ceccolino, oramai crollato. Altri "benefici semplici" erano quelli di S.Maria degli Angeli, di S.Biagio e di S.Bastiano (S.Sebastiano), dalle cui cappelle, oramai crollate, varie immagini furono trasferite nella chiesa parrocchiale di S.Bernardino di Torre d'Andrea.
Si da notizia anche di una chiesa di S.Michele Arcangelo, non lungi dalla Torre; si tratta probabilmente della chiesa di S.Angelo, scomparsa da secoli, ma di certo situata nella campagna fra la Torre e l'antica via di Valecchie.
Nell' anno 1600, fuori del castello di Torre d'Andrea, è attestata l'esistenza dell'oratorio della compagnia della Misericordia, del quale, da tempo, si è persa ogni traccia |